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Impariamo a distinguerle per poterle comprendere meglio
Quando si pensa alla disabilità la prima cosa che viene in mente è la disabilità fisica (o motoria), ma in realtà ne esistono diversi tipi. Così come le persone “normodotate” sono diverse tra loro, così anche quelle disabili.
Le disabilità motorie comprendono tutte quelle condizioni che limitano il normale movimento della persona. Possono riguardare la deambulazione, ma anche la capacità di stare seduti, i movimenti della testa, la mimica facciale, il movimento degli occhi, o ancora la motricità delle braccia, delle mani fino a coinvolgere anche l’apparato respiratorio.
Un altro tipo di disabilità è quella sensoriale, legata al deficit di uno o più dei cinque sensi. Chi è affetto da disabilità sensoriale nella maggior parte dei casi può soffrire di cecità o ipovisione, sordità o ipoacusia, sordo cecità.
Questo tipo di disabilità pregiudica l’autonomia dei soggetti nella vita quotidiana e non solo. Pregiudica anche la comunicazione e di conseguenza anche le loro relazioni interpersonali.
I disturbi dello spettro autistico sono un caso particolare di disabilità sensoriale. È infatti risaputo che le persone affette da autismo scoprono il mondo attraverso i sensi in modi che possono essere considerati troppo o troppo poco reattivi e spesso con gesti ripetitivi.
Passiamo ora alle disabilità “della mente”: le disabilità intellettive si manifestano nei casi in cui il quoziente intellettivo della persona sia sotto la media. Questo disturbo spesso è associato a carenze del comportamento adattivo, quindi, come nel caso della disabilità sensoriale, porta a una complicanza nel relazionarsi con gli altri.
C’è da considerare che le disabilità, compresa quella intellettiva, sono diverse da persona a persona. Si può riscontrare un tipo di gravità da lieve a estremo. Generalmente una persona che presenta un deficit intellettivo in un ambito cognitivo, compensa con un surplus in un altro ambito cognitivo; solo se la disabilità è estrema invece coinvolge tutto il sistema intellettivo.
L’ultima disabilità che andiamo a evidenziare e che spesso può essere confusa con quella precedente è la disabilità psichica che causa deliri, allucinazioni, tratti autistici, paranoie, e così via.
Disabilità intellettiva e disabilità psichica, per ovvie ragioni, sono spesso tra loro collegate e causano nel soggetto l’incapacità di risolvere e affrontare i problemi, o l’incapacità di adattarsi a situazioni nuove. Molto spesso alla disabilità psichica sono legati i disturbi del linguaggio.
C’è inoltre da fare un’ulteriore distinzione tra disabilità e handicap, e in questo ci aiuta l’ICD (International Statistic Classification od Diseases and Related Health Problems), il documento ufficiale dell’OMS che classifica le malattie e i problemi correlati a livello internazionale.
- “Si intende per disabilità qualsiasi restrizione o carenza (conseguente ad una menomazione), transitoria o permanente, della capacità di svolgere un’attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano”.
- “Si intende per handicap una condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in conseguenza di una menomazione o disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona (in base all’età, al sesso, ai fattori culturali e sociali)”.
Riassumendo possiamo dire che l’handicap è il frutto della disabilità in relazione alla società e comprende le conseguenze che questa ha a livello culturale, sociale, economico e ambientale per l’individuo.
Lo scopo di evidenziare i vari tipi di disabilità non è un modo per discriminare, ma al contrario, è un modo per conoscere, comprendere e accettare le differenze dell’individuo a prescindere dal grado e dal tipo di disabilità, tenendo bene a mente che siamo tutti diversi, ognuno con i propri difetti e ognuno con i propri pregi.