Riforma sulla disabilità posticipata di un anno: le ragioni del rinvio e le novità del Decreto Legislativo 62/2024

Condividi:

 Roma, 2 marzo 2025 –

La tanto attesa riforma sulla disabilità, inizialmente prevista per il 2025, è stata posticipata di un anno. Il Decreto Legislativo 62/2024, entrato in vigore il 30 giugno 2024, introduce cambiamenti significativi nella definizione e nella valutazione della disabilità in Italia. Tuttavia, ora è ufficiale che l’implementazione completa delle nuove misure richiederà più tempo del previsto.

Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato possibile intervenire su tutti i servizi e renderli accessibili a tutte le persone con disabilità, motorie e sensoriali, in così poco tempo. 

Infatti il  rinvio è dovuto principalmente alla necessità di garantire una transizione efficace verso il nuovo sistema di valutazione e supporto per le persone con disabilità. E’ importante   formare adeguatamente il personale coinvolto e  assicurare che le strutture siano pronte ad adottare le nuove procedure. Questo periodo aggiuntivo dovrebbe consentire  di affrontare eventuali criticità e di assicurare una piena operatività delle nuove disposizioni entro il 2026, anche se c’è molto scetticismo che un solo anno  possa bastare. .

Il Decreto Legislativo 62/2024 è visto come  una svolta significativa nell’approccio alla disabilità in Italia. Tra le principali novità introdotte:

  • Nuova definizione di disabilità: Il decreto sostituisce termini come “handicap” e “invalidità” con “persona con disabilità”, adottando una terminologia più inclusiva e rispettosa. La disabilità viene definita come una condizione di durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, interagendo con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena partecipazione della persona nei vari contesti di vita.
  • A partire dal 1° gennaio 2026 Valutazione unificata:, l’INPS sarà l’unico ente responsabile della “valutazione di base” della disabilità, che si svolgerà attraverso una visita collegiale unica. Questa valutazione utilizzerà le classificazioni internazionali ICD e ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per garantire un approccio standardizzato.  Molte associazioni del settore, in particolare le associazioni di pazienti di malattie rare, hanno più volte chiesto che all’interno delle commissioni INPS fosse inclusa una figura di un esperto nella malattia rara e che la decisione finale non fosse lasciata per intero all’INPS, che è anche l’Ente erogatore di pensioni di invalidità e di indennità di accompagnamento, per evitare un evidente conflitto di interessi;
  • Certificazione unica di disabilità: Il decreto introduce una “certificazione unica” che sostituirà i precedenti verbali differenziati per invalidità civile, legge 104, sordità e cecità. Questo documento unificato dovrebbe facilitare  l’accesso a tutte le prestazioni e ai benefici previsti per le persone con disabilità, ma come verranno gestite le diversità tra l’invalidità civile che prevede un’indennità di accompagnamento per le persone non in grado di svolgere gli atti quotidiani e la cecità civile che invece non include affatto questa clausola, tanto’è vero che i ciechi assoluti sono perfettamente in grado di vestirsi, lavarsi da soli e di svolgere tantissime altre attività quotidiane;
  • Livelli di sostegno: Sono stati delineati quattro livelli di intensità di sostegno – lieve, medio, elevato e molto elevato – per meglio adattare gli interventi alle specifiche esigenze di ciascuna persona. 

Cosa ci dobbiamo aspettare  nei prossimi mesi?

Nel corso del 2025, saranno avviati programmi di formazione per il personale sanitario e amministrativo coinvolto nel processo di valutazione e supporto. Inoltre, saranno implementati sistemi informatici per facilitare la gestione delle nuove procedure e garantire una comunicazione efficace tra le diverse istituzioni coinvolte. Le persone con disabilità e le loro famiglie dovrebbero  aspettarsi una maggiore semplificazione nell’accesso ai servizi e una valutazione più accurata delle proprie esigenze.

Per testare l’efficacia delle nuove disposizioni, alcune province italiane sono state selezionate per una sperimentazione che dovrebbe durare 24 mesi a partire dal 1 gennaio 2027.   Nelle province dove la riforma si sta sperimentando dal 1 gennaio di quest’anno non mancano le problematiche.  Ma quali sono queste problematiche?

  • I medici di medicina generale, già oberati di lavoro, devono compilare il certificato introduttivo per il quale ci vuole più di un’ora.  .  Ci sono troppo pochi medici legali e personale dell’INPS dedicati alla sperimentazione.    Quindi, invece di rendere più facile e veloce la domanda di invalidità, tutto è più lento e difficile.
  •  Nemmeno l’INPS è pronta per tutta questa mole di lavoro.  Non dimentichiamo che prima questo lavoro era diviso tra ASL e INPS.

Mancano inoltre  alcuni decreti attuativi della stessa riforma necessari per la corretta procedura.    . . Dall’altro lato non vi è dubbio che il   posticipo della riforma offre l’opportunità di garantire che tutte le componenti del sistema siano adeguatamente preparate, assicurando così un’implementazione efficace e sostenibile delle nuove politiche a favore delle persone con disabilità.

Paula Morandi
Rappresentante Pazienti affetti da malattie mitocondriale della vista in Mitocon
Membro del  Board di IMP
Membro del CTS Osperdi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Indice dei contenuti